Secondo la medicina ufficiale,le cause della depressione sono principalmente di natura biologica. La scoperta dell'esistenza di un rapporto tra la chimica del cervello e il tono dell'umore risale alla metà del Novecento,quando si verificò che un certo farmaco utilizzato per la tubercolosi era in grado di migliorare il tono dell'umore. Questo farmaco otteneva tale effetto perché aumentava il livello di noradrenalina e di serotonina,inibendo un enzima che elimina questi due neurotrasmettitori. Si ipotizzò quindi che il tono dell'umore dipendesse dal livello di questi neurotrasmettitori. La teoria si è rivelata esatta,perché serotonina e noradrenalina si sono dimostrate in effetti in grado di influire sulla nostra sensazione di tristezza e di gioia. Da qui si è arrivati a ipotizzare che la depressione sia una malattia "organica",dovuta a un "incepparsi"di alcuni neurotrasmettitori cerebrali. In realtà,anche volendo accettare questo punto di vista,non è possibile però stabilire una relazione univoca tra l'umore e uno specifico neurotrasmettitore.
Esistono,infatti,altri importanti fattori neurobiologici che sembra possano essere coinvolti nello sviluppo della depressione,come per esempio un'eccessiva produzione di cortisolo (ovvero il così detto ormone dello stress) o una riduzione della grandezza dei lobi frontali.Ultimamente molte ricerche scientifiche stanno poi
cercando di indagare su una possibile ereditarietà della depressione,con esiti contrastanti.
Esistono,infatti,altri importanti fattori neurobiologici che sembra possano essere coinvolti nello sviluppo della depressione,come per esempio un'eccessiva produzione di cortisolo (ovvero il così detto ormone dello stress) o una riduzione della grandezza dei lobi frontali.Ultimamente molte ricerche scientifiche stanno poi
cercando di indagare su una possibile ereditarietà della depressione,con esiti contrastanti.
Messaggeri della gioia e della tristezza
All'interno del cervello sono principalmente due le strutture che regolano il tono dell'umore e le funzioni psichiche: il sistema serotoninergico e il sistema noradrenergico .
Il sistema serotoninergico è formato da tutti quei neuroni che utilizzano la serotonina come neurotrasmettitore. Si tratta di neuroni che controllano soprattutto l'impulsività,l'appetito,la sessualità e l'aggressività. Per questo motivo,secondo gli studiosi,in caso di depressione il cattivo funzionamento del sistema serotoninergico è responsabile soprattutto dell'alterazione e trasformazione del tono dell'umore,dei disturbi del sonno e del calo del desiderio sessuale.
Il sistema noradrenergico,regolato dalla noradrenalina,invece controlla soprattutto la vigilanza,l'apprendimento,l'attenzione,la motivazione e la capacità di iniziativa. Di conseguenza le alterazioni di questo sistema indurrebbero nell'individuo depresso la diminuzione della capacità lavorativa,la perdita o la riduzione di motivazione e la disistima di se stesso. Oltre alla serotonina e ai neurotrasmettitori più conosciuti che possono avere un effetto nel processo della depressione,esistono anche altri "messaggeri del cervello" la cui scoperta ci ha aiutato a capire quanto i vari organi del corpo siano connessi tra loro. Questi "messaggeri del cervello" si chiamano neuropeptidi,e sono molecole proteiche rilasciate non solo dai neuroni,ma anche da altri organi,come intestino e pancreas. Queste sostanze in pratica collegano le diverse funzioni psichiche con i processi fisiologici delle varie parti del corpo. L'umore e lo stato d'animo sono quindi strettamente legati non solo al cervello,ma anche a altri organi corporei. Le nostre sofferenze emotive si manifestano quindi anche attraverso disturbi organici,e viceversa.
Tratto da: Come uscire dalla depressione Edizione Riza
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